Cenni Storici

Villa di Marzo

L’ edificio attuale della Villa fu edificato verso la fine della prima metà dell‘ Ottocento come costruzione ad un piano, da un tal signor Amabile. La costruzione era conosciuta come “Casino di Campagna” per la sua distanza dalla città che, in quei tempi, era lontana quasi due chilometri.

Sita a venticinque minuti in macchina dalle omonime cantine, la Villa di Marzo fu costruita verso il 1840/1845 come costruzione ad un piano. Questo tipo di costruzione era chiamato allora “Casino di campagna”. La villa fu comprata da Vito di Marzo nel 1905 dove vi svolgeva d’estate una fervida attività di contatti riunioni visite ed attività connesse alla sua posizione di industriale uno dei più notevoli della provincia di Avellino per le importanti Miniere di Zolfo a Tufo. Oltre che industriale, Vito di Marzo fu uomo politico di rilievo prima deputato e sulla fine degli anni trenta consigliere nazionale per l’industria mineraria nella nuova struttura politica corporativistica creata dal fascismo.

Tutte le personalità che passavano per Avellino passavano per lo più per la Villa quasi sempre intrattenuti in pranzi raffinati opera del famoso cuoco “Monzù Antonio Capodanno” che ha passato ben 50’ anni, fino alla sua morte in Villa di Marzo. A gloria di Monzù Antonio bisogna ricordare che fu chiamato a cucinare in Prefettura il pranzo per Mussolini quando venne ad Avellino nel 1936. Tra le varie personalità passate per la villa ricordiamo, nelle famose manovre militari del 1936, S.M. Umberto II, allora ancora Principe di Piemonte, il Duca d’Aosta Amedeo di Savoia e vari Ministri. Inoltre erano di casa alcuni ospiti tra cui il marchese Carlo Balestra di Mottola, che aveva sposato una nipote di Benedetto Croce.

IL GRANDE SPLENDORE

degli Anni ’30

Gli Anni ’30 del secolo scorso furono un periodo di grande splendore per Villa di Marzo, sia per la vita che vi si svolgeva che per le importanti trasformazioni architettoniche che l’on. Vito di Marzo volle intraprendere per ampliarla e renderla più adeguata alle necessità della Famiglia sempre più numerosa. Nell’ottobre 1943 il piano terra ed il primo piano della Villa furono requisiti. La morte di Vito di Marzo, il 5 gennaio 1944, fu un durissimo colpo per la Famiglia e per l’atmosfera che aveva permeato la Villa fin allora.

Da allora è cominciata una rinascita ad opera degli attuali proprietari Filippo di SommaPrincipe del Colle, nipote di Vito di Marzo per lato materno Maria di Marzo, ed i suoi figli, Maria Giovanna e Ferrante. Si è così intrapresa, con coraggio ed entusiasmo, l’attuale trasformazione della Villa, per renderla adatta alle nuove esigenze di ricettività e per inserirla nel più vasto progetto complementare delle attività vitivinicole delle Cantine di Marzo.